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La direttiva case green e il nuovo modello APE

 

Il nuovo testo della EPBD introduce specifiche rilevanti sugli APE e sui loro contenuti.

di Pietro Artuso

16 aprile 2024




A breve sarà pubblicato il testo definitivo della Direttiva Green, stabilendo nuovi obiettivi di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra verso la neutralità climatica entro il 2050.

Come raggiungere questi obiettivi sarà deciso dalle strategie di risparmio energetico presentate dagli Stati membri. Il raggiungimento degli obiettivi influenzerà le prestazioni energetiche e potrebbe portare a modifiche degli attuali parametri energetici.


Le indicazioni sugli Attestati di prestazione energetica

In base all'art. 19, gli Stati membri devono introdurre un sistema di certificazione energetica per gli edifici, espresso in kWh/(m2.a) come indicatore del consumo di energia primaria, e i valori di riferimento come i requisiti minimi di prestazione energetica, norme di prestazione energetica, e requisiti degli edifici a energia quasi zero che devono essere considerati dai proprietari o locatari per valutare la prestazione energetica.

Entro 2 anni dall'entrata in vigore della Direttiva, il certificato energetico dovrà corrispondere al modello dell'allegato V, con indicazione della classe energetica dell'edificio da A a G, rispettivamente per le migliori e peggiori prestazioni energetiche.


Le raccomandazioni sugli interventi migliorativi contenute negli APE

Il certificato energetico fornisce consigli per migliorare l'efficienza energetica e ridurre le emissioni di gas serra, migliorando la qualità degli ambienti interni, a meno che l'edificio sia già di classe energetica A.


I consigli dell'attestato energetico riguardano interventi edilizi o singoli elementi, devono essere fattibili e stimare il risparmio energetico e la riduzione delle emissioni di gas serra.


  • Possono stimare i tempi di ritorno e il rapporto costi-benefici nel ciclo di vita economico, fornendo informazioni sugli incentivi finanziari, l'assistenza amministrativa e tecnica, oltre ai benefici finanziari associati al raggiungimento degli obiettivi prefissati.

  • Valutazione per adattare impianti a temperature efficienti, con emettitori a bassa temperatura per il riscaldamento ad acqua e requisiti di progettazione termica e temperatura/flusso.

  • Valutare la durata residua degli impianti di riscaldamento o condizionamento dell'aria.

  • Offrono opzioni per sostituire impianto di riscaldamento o climatizzazione secondo gli obiettivi climatici al 2030 e 2050, considerando contesto locale e sistemico.


La durata massima dell'attestato di prestazione energetica è di dieci anni. Se l'edificio ha un attestato di prestazione energetica inferiore al livello C, il proprietario deve contattare uno sportello unico entro una data specifica per ricevere consulenza sulla ristrutturazione.


  • immediatamente dopo la scadenza dell'attestato di prestazione energetica dell'edificio;

  • ovvero cinque anni successivi al certificato energetico rilasciato.


Certificati energetici: gli edifici che necessitano di rilascio APE

L'attestato deve essere emesso per:


  • edifici o unità immobiliari costruiti, ristrutturati, venduti, affittati a un nuovo locatario o per cui il contratto di locazione è rinnovato;

  • edifici pubblici od occupati da enti pubblici.


Gli Stati membri devono garantire che, all'atto di costruzione, ristrutturazione, vendita o locazione di edifici o unità immobiliari, il certificato di prestazione energetica venga mostrato al potenziale acquirente o locatario e consegnato a quest'ultimo.

I membri UE possono escludere dagli obblighi gli edifici residenziali usati meno di quattro mesi all'anno, con consumo energetico inferiore al 25% del consumo annuale previsto. Gli APE devono essere inseriti nella banca dati prestazione energetica edilizia, con tutti i dati necessari ai calcoli.


Il Modello di APE, parte dell'allegato V della Direttiva

Nella direttiva sono presenti vari allegati, incluso l'Allegato V con il "Modello dell'attestato di prestazione energetica".


Il certificato di prestazione energetica deve includere sulla prima pagina almeno:


  • classe di prestazione energetica;

  • consumo annuo di energia primaria in kWh/(m².a);

  • consumo annuo di energia finale in kWh/(m².a);

  • percentuale di energia rinnovabile prodotta in loco;

  • emissioni di gas serra (kgCO2/m².a) e il GWP.


Nel certificato energetico sono inclusi anche i seguenti elementi:


  • consumo annuo di energia primaria e finale calcolato, espresso in kWh o MWh; produzione di energia rinnovabile espressa in kWh o MWh; principale vettore energetico e tipo di fonte di energia rinnovabile;

  • fabbisogno di energia calcolato, espresso in kWh/(m².a);

  • indicazione che precisi se l'edificio ha la capacità di reagire a segnali esterni e di adeguare il consumo di energia (sì/no);

  • indicazione che precisi se il sistema di distribuzione del calore all'interno dell'edificio è capace di funzionare a temperature basse o più efficienti, se del caso (sì/no);

  • informazioni di contatto del pertinente sportello unico per consulenza in materia di ristrutturazione.


L'attestato di prestazione energetica può anche includere i seguenti indicatori:


  • consumo energetico, carico massimo, dimensioni del generatore o dell'impianto, principale vettore energetico e tipo principale di elemento per ciascuno degli utilizzi: riscaldamento, raffrescamento, acqua calda per uso domestico, ventilazione e illuminazione incorporata;

  • classe di emissione di gas a effetto serra (se del caso);

  • informazioni sugli assorbimenti di carbonio associati allo stoccaggio temporaneo del carbonio negli edifici o sugli stessi;

  • indicazione che precisi se per l'edificio è disponibile un passaporto di ristrutturazione (sì/no);

  • valore U medio per gli elementi opachi dell'involucro dell'edificio;

  • valore U medio per gli elementi trasparenti dell'involucro dell'edificio;

  • tipo dell'elemento trasparente più comune (ad es. finestra con doppi vetri);

  • risultati dell'analisi del rischio di surriscaldamento (se disponibili);

  • presenza di sensori fissi che monitorano la qualità degli ambienti interni;

  • presenza di comandi fissi che reagiscono ai livelli di qualità degli ambienti interni;

  • numero e tipo di punti di ricarica per veicoli elettrici;

  • presenza, tipo e dimensioni dei sistemi di stoccaggio dell'energia;

  • vita residuale prevista degli impianti e degli apparecchi di riscaldamento e/o condizionamento d'aria, se del caso;

  • possibilità di adattare l'impianto di riscaldamento affinché funzioni con regolazioni di temperatura più efficienti;

  • possibilità di adattare l'impianto di acqua calda per uso domestico affinché funzioni con regolazioni di temperatura più efficienti;

  • possibilità di adattare l'impianto di condizionamento d'aria affinché funzioni con regolazioni di temperatura più efficienti;

  • consumo energetico misurato;

  • se sia presente un collegamento a una rete di teleriscaldamento e teleraffrescamento e, se disponibili, informazioni su un potenziale collegamento a un sistema efficiente di teleriscaldamento e teleraffrescamento;

  • fattori di energia primaria locale e relativi fattori di emissione di carbonio della rete di teleriscaldamento e teleraffrescamento locale connessa;

  • emissioni operative di particolato fine (PM2,5).


Il certificato energetico può essere collegato ad altre iniziative se valide nello stato membro interessato.


  • indicazione che precisi se per l'edificio è stata effettuata una valutazione della predisposizione all'intelligenza (sì/no);

  • ove disponibile, valore della valutazione della predisposizione all'intelligenza;

  • indicazione che precisi se per l'edificio è disponibile un registro digitale degli edifici (sì/no).


Infine, le persone disabili devono poter accedere alle informazioni nei certificati energetici allo stesso modo di tutti gli altri.



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