L'avvento del 2024 segna una svolta significativa nel panorama delle agevolazioni fiscali dedicate al mondo dell'edilizia in Italia. Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto Salva-spese (Dl 212/2023), si assiste alla conclusione di una fase cruciale che ha visto il superbonus 110% come protagonista assoluto nel settore delle ristrutturazioni e dell'efficientamento energetico. Questa maxi-agevolazione, introdotta a metà del 2020, ha rappresentato il fulcro attorno al quale si è sviluppato l'intero sistema di incentivi dedicati all'edilizia, coinvolgendo con la sua portata sia le singole unità abitative sia le realtà condominiali, dove la domanda prevalente per mesi è stata: «Possiamo accedere al superbonus?». La risposta a questa domanda ha spesso orientato le decisioni relative a possibili lavori di ristrutturazione, evidenziando l'importanza cruciale di questa agevolazione.
Il decreto 212/2023, tuttavia, non ha introdotto le attese proroghe o riaperture dei termini per accedere al superbonus, nemmeno in una forma ridotta come avrebbe potuto essere un "Sal straordinario". Al contrario, ha imposto ulteriori restrizioni, in particolare per quanto riguarda i lavori di eliminazione delle barriere architettoniche, senza subire modifiche significative durante il suo iter parlamentare. Ciò non significa che il superbonus sia stato completamente eliminato, ma piuttosto che si è trasformato in uno sconto ordinario, fissato al 70% per quest'anno e destinato a scendere al 65% nel prossimo anno.
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